Sincronicità e la legge di causa ed effetto.

Suona il telefono e mi trovo a salutare un amico che stavo pensando intensamente e che non sentivo da tempo.

Ho bisogno di 1460,00€ per il divano nuovo e nello stesso giorno, preparando una conferenza e cercando un passaggio in un libro della libreria, trovo una busta con esattamente quella cifra. (Fatto realmente accadutomi).

Questi eventi non sottostanno alla legge di causa effetto ma a quel fenomeno conosciuto come SINCRONICITA’.

Quindi posso definire la sincronicità come la correlazione tra eventi non legati tra loro da nessun nesso di causa-effetto.

“Syn” dal greco “con” e “kronos” dal greco “tempo” è, a livello etimologico, “riunire nello stresso tempo”.

Teorici come Jung, Pauli, Deep Chopra ed esponenti della fisica quantistica, ci aiutano a osservare questi fenomeni da una prospettiva diversa da quella del senso comune, che li reclude nella frettolosa categoria delle “coincidenze” o del “caso”, senza farsi ulteriori domande.

Mettiamo in ordine gli ingredienti che compongono la nostra storia:

  1. Psiche e Materia non sono separati
  2. L’universo è energia e vibra a varie frequenze.
  3. Il nostro cervello ha una frequenza propria variabile.

In prima istanza osserviamo questo passaggio di Karl Pibram[1], che evidenzia come le frequenze a cui il nostro cervello accede hanno origine in un campo a-spaziale e a-temporale.

Il cervello si comporterebbe esattamente come un ologramma, ovvero come un sistema in grado di decodificare le frequenze grezze più disparate proveniente da una dimensione che sta aldilà dello spazio e del tempo, ed è rappresentata da una specie di contenitore di informazioni di materia.

In tal modo la memoria non sarebbe localizzata nel cervello, il quale invece sarebbe solo un mezzo che, attraverso gli impulsi nervosi che si incrociano in esso ad ogni momento, permetterebbe di estrarre questa informazione e convertirla in una forma che possa esplicarsi nel dominio dello spazio-tempo.

Il cervello sarebbe solo il trasduttore di un’informazione che proviene da altrove, ovvero da una zona a-spaziale e a-temporale in grado sia di ricevere che di trasmettere informazioni in maniera non-locale.

Secondo aspetto è che funzioniamo con frequenze diverse a seconda dello stato della coscienza.

ALPHA (8-12Hz): sono le frequenze tipiche del rilassamento e della meditazione.
BETA (12-40Hz): sono le frequenze a cui vibra il nostro cervello in stato di veglia e attività.
THETA (3-8Hz): sono le frequenze dello stato di ispirazione. Queste onde sono associate anche al sonno leggero e ad una meditazione più profonda.
DELTA (0.5-3Hz): sono le frequenze associate al sonno.
GAMMA (40-100Hz): sono le frequenze associate ad eventi di precognizione e elaborazione di informazioni di alto livello. Per l’alta frequenza il nostro cervello non riesce a sostenerle per un tempo prolungato.

E’ su questi due assunti che si basa la sincronicità che avviene quando allineamo il pensiero psichico (in alpha e in theta) con le vibrazioni della nostra essenza, mettendoci in connessione con il Tutto.

Quando noi siamo determinati a conoscerci e a trovare l’unione tra mente e spirito, e diventiamo abili a entrare nei vari stati di coscienza, allora l’intuizione diviene la nostra bussola, e ci permette di cogliere il messaggio racchiuso nelle sincronicità.

In fondo vivere delle sincronicità significa vedere oltre, oltre le credenze, i pregiudizi, i condizionamenti e leggere il libro della vita nel suo mistero, è uscire dalla gabbia difensiva costruita dal nostro ego.

Rinunciare al nostro ego è un atto di volontà sorretta da una disciplinata intenzione e attenzione.

Qui si inserisce Il Gioco del Risveglio come strumento ecologico per l’umano, dove per ecologia si intende: pulizia, armonia e equilibrio tra noi e il Tutto.

Come possiamo fare questa pulizia:

  1. Decidendo di metterci in gioco.
  2. Osservando quale dimensione di noi vogliamo trasformare (non possiamo occuparci di tutto nello stesso tempo… per ora! – Più diventiamo puliti e più saremo potenti anche nelle grandi trasformazioni a 360°)
  3. Vivendo una sessione de Il Gioco del Risveglio e guidati dalla sincronicità, comprendere e intraprendere i passi per il cambiamento
  4. Rimanendo determinati e consci, che solo il lavoro continuativo su di sé, fa diventare la vita (qualsiasi vita viviamo) un’opera d’arte.

Come Hansel e Gretel seguono i sassolini bianchi per tornare a casa, così anche noi, osservando e seguendo le sincronicità che accadono, possiamo allinearci con “lo Scopo della nostra Esistenza”.

L’intuizione consente di seguire le leggi universali, che non hanno lo scopo di agire come “forza” sull’individuo, ma quello di informare l’individuo sul cammino migliore da prendere, in maniera da seguire il processo di neghentropia (moto di evoluzione in contrasto con l’entropia).

Nei fenomeni paranormali, come la telepatia e la preveggenza, l’informazione viene trasmessa in modo istantaneo, e non nasce dai tradizionali campi di forza della fisica, ma dal campo di forma che informa la materia e il suo substrato psichico.

Questo ci permette di definire tre tipi diversi di sincronicità:

1. Stato psichico dell’osservatore correlato con un evento esterno, presente e osservato. Penso a una persona che non sento da tanto e mi chiama al telefono.
2. Stato psichico corrispondente a un evento esterno che non ha luogo nel campo percettivo dell’osservatore – chiaroveggenza o telepatia.
3. Stato psichico che corrisponde a un evento futuro – preveggenza.

Comincia a piccoli passi.

Focalizza la tua vita sull’intenzione di oltrepassare le forze della sopravvivenza e alla non obbedienza cieca all’ego.

Comprendi come modificare le frequenze in cui vive il tuo sistema e impara a modificarle per accedere all’intuizione.

Osserva e dai un significato agli eventi sincronici.

Da qui in poi vivi l’essenza nell’esperienza, e sarai tu a narrare le meravigliose mete raggiunte ed esplorate.

Con Amore
Dhara Roberta


[1] Karl Harry Pribram (Vienna, 25 febbraio 1919 – 19 gennaio 2015) è stato un medico austriaco, professore di psichiatria e psicologia in varie università americane, tra cui l’Università di Stanford e l’Università di Georgetown.

I suoi studi più importanti riguardano il cervello umano e il sistema nervoso: in particolare ha contribuito a definire la natura del sistema limbico, e la relazione tra esso e la corteccia frontale.

È principalmente conosciuto per lo sviluppo, in collaborazione con il fisico David Bohm, del cosiddetto “modello cerebrale olografico della funzione cognitiva”, da lui chiamato “modello olonomico del cervello” e noto anche come “modello olografico di Pribram e Bohm” o come “paradigma olografico”.