27 Mag Madre senza libretto d’istruzioni.
Caro figlio ti amo,
non sai quanto, in te ho messo tutte le mie speranze, i miei sogni, aspettative e proiezioni.
Credevo che fosse sufficiente l’amore per rendere tutto speciale e diverso da ciò che io ho vissuto nella mia famiglia. Ora cresci e mi accorgo che l’amore esiste ma non rende tutto magico. Mi sembra di essere catapultata in un mondo senza nessun riferimento. Io ho provato a essere diversa, moderna, aperta eppure ti guardo e non ti capisco.
Mi sembra che tu mi scivoli dalle mani ogni giorno di più, sento i segreti tra di noi, le cose non dette, le piccole cose quotidiane che sfiancano e che ci impediscono di comprenderci. Quando eri piccolo volevo che tu crescessi per poter condividere con te prospettive. Ora che sei grande vorrei che tu fossi piccolo perché i problemi tra noi allora erano piccoli e adesso mi sembrano insormontabili.
Vivo il tuo silenzio come il muro invalicabile tra noi, vivo i tuoi amici come coloro che mi allontanano da te, vivo i tuoi occhi tristi come se fosse colpa mia.
Poi mi arrabbio con te perché mi sento inadeguata, perché ciò che credevo giusto ora lo percepisco così incerto.
Quando un no è la giusta decisione? Quando rimanere ferma sulle mie convinzioni ti permette di sentire la solidità al di là del fastidio? Quando posso piangere senza farti preoccupare?
Non mi hai mai chiesto di sacrificare la mia vita per te, ma come posso sapere quando tutte le volte che ho preso la mia strada tu non ti sia sentito abbandonato?
Ho cercato il giusto equilibrio tra te e me e tutto è rimasto precario, indefinibile.
Non c’è la giusta decisione perché non c’è dato modo di ripetere una o più volte la stessa esperienza come se fosse un esperimento, le prove per il teatro… qui è sempre “buona la prima” o meglio… viviamo il teatro dell’improvvisazione dove strafalcioni, errori, dolori, incomprensioni ci accompagnano giorno per giorno. Così è per me, così è stato per i miei amati e odiati genitori, così sarà per te quando scoprirai che sarai amato e odiato dai figli tuoi… e vorresti solo fosse più semplice… ma non lo è.
Ti voglio bene e lo posso fare a modo mio anche se per te questo modo risulta scomodo, e incomprensibile. A volte è un “bene” che sembra qualsiasi altra cosa tranne che amore.
In quel momento ricorda di guardarmi intera, umana, fallibile e sappi che puoi anche odiarmi ma ama te stesso fino in fondo… allora saprò che con te ho fatto un buon lavoro.
La tua mamma